lunedì 1 marzo 2010

A Carletto

Ho scritto in fretta queste rime per Giancarlo
anche se so che lui mi avrebbe detto di non farlo
perchè quel ch'io da dir forse non piace
a chi in fondo al cuor non si da pace.
Lo so sei diventato ancora un pò più vecchio
e sempre meno tu ti guardi nello specchio
i bei capelli biondi che portavi
e cento volte al dì tu pettinavi
li hai ritrovati un bel mattino sulle spalle
e t'hanno fatto un pò girar le palle.
Per non parlar di quel che nei calzoni
tu porti sempre a spasso a penzoloni
e come un dì Sansone ai Filistei
cadere fece il tempio degli dei
dicesti tu, che sei cocciuto più di un mulo
se più non piaccio andate a prenderlo nel culo
senza pensare che, vivendo in questi tempi
ai fatto tutti quanti un pò contenti
e invece di pensar loro a un'offesa
col cul si sono fatti anche la spesa.
E cosa dir della tua voce calda e roca
che alle ragazze un di facea, bagnar la coca ?
Caro Carletto ascolta un pò quel che ti dico
se vuoi davvero ancora essere fico
Non ascoltare più queste cazzate
e chi davanti a te le ha raccontate
lo ha fatto, penso, sol per divertire
gli amici tuoi che hai fatto qui venire.
Noi ti auguriam con tutto il nostro cuore
Felicità Salute e tanto Amore
e ci auguriam che ancora tra cent'anni
saremo qui a far festa ancor dentro a sti panni.

MR