domenica 7 dicembre 2008

CINQUANTA

Cinquanta sono gli anni ormai passati
ne restano altrettanti ai fortunati
talvolta li abbiam spesi malamente
talaltro lavorando alacremente.
La vita ci ha sorriso ma l'incanto
a volte tramutato s'è anche in pianto
partiti siamo sempre lancia in resta
ci ha fatto poi il cammin chinar la testa.
La gioventù elargito ci ha il vigore
ma la saggezza e nata sempre dal dolore
oh! quante volte abbiamo fatto gli smargiassi
e siam tornati indietro poi sui nostri passi.
Ogni stagione porta con se frutti
che son maturi e belli o acerbi e brutti
a volte un po d'amore e di pazienza
ci insegna a trarne fuori sol l'essenza.
Tiriamo un po le somme e riflettiamo
la vita che viviam ce la creiamo
Rimasti siam ragazzi dentro al cuore
L'aspetto noi curiamo con amore
Talvota qualche ruga solca il viso
Rendendo interessante anche il sorriso.

Cinquanta assorto é nei pensieri sulla panca
negli occhi gli si legge un'aria stanca
il cuore suo sobbalza e l'aria manca
ma pensa trepidante a quanto resta
per fare con gli amici la sua festa.
Ricorda con rimpianto e nostagia
la gioventù trascorsa in allegria
le corse a perdifiato sopra i prati
che verdi come gli anni son volati
e quel furor che aveva nei calzoni
ritrova alquanto quanto molle e a penzoloni.
Gli amici del suo cuore e le ragazze
che nel vederlo dice andavan pazze
la folta chioma ormai che se n'è andata
lasciando la sua crapa levigata
e un refolo di vento guarda storto
perché scompiglia tutto il suo riporto.
E prorompente ancor la sua compagna
che ben si trucca e veste in pompa magna
ma quando lei si spoglia nell'alcova
soltanto impalcature lui ritrova
e senza quei puntelli il grosso seno
si srotola ai ginocchi in un baleno.
Con fare smaliziato e un po' monello
gli fa capir che vuole fare quello
e mentra scopre piano il suo giardino
scodinzola con grazia il mandolino
ma quando il deretano tocca il letto
dal peso geme pure il sottotetto.